Pacchetto Sud: tutti gli incentivi in arrivo


Alle imprese del Mezzogiorno, nelle ultime settimane, è stato dedicato un ricco set di incentivi. Non solo il Ministro dello Sviluppo Economico ha appena firmato un decreto ad hoc per le PMI del Mezzogiorno, ma nell’ambito del Disegno di Legge di Bilancio 2020 vi è un Titolo - il VI - riservato alle Misure per il sud.

Qui di seguito un excursus delle più recenti previsioni atte a rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico del Mezzogiorno, tramite la leva degli incentivi alle imprese.


INVESTIMENTI INNOVATIVI DELLE PMI 

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

 

Con un comunicato stampa del 31 ottobre, dal Ministero dello Sviluppo Economico giungono buone notizie per le PMI del Mezzogiorno, a cui sono destinati 265 milioni di euro di agevolazioni, di cui il 25% riservato alle micro e piccole aziende.

L'obiettivo è quello di sostenere la trasformazione digitale delle imprese, attraverso l'utilizzo delle tecnologie previste nell'ambito del piano Impresa 4.0 e di favorire la loro transizione verso l'economia circolare.

Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha, infatti, firmato il decreto che disciplina i termini e le modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni per investimenti innovativi nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI e le reti d'impresa che, alla data di presentazione della domanda, siano regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese e non abbiano effettuato, nei 2 anni precedenti, una delocalizzazione verso l'unità produttiva oggetto dell'investimento, impegnandosi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell'investimento. Alle agevolazioni potranno accedere anche i liberi professionisti.

I programmi di investimento agevolati dovranno avere una durata non superiore ad 1 anno, prevedere spese ammissibili di importo non superiore a 3 milioni di euro ed essere realizzati, mediante l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, in unità produttive localizzate nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Con successivi provvedimenti del Ministero verranno rese note le modalità operative per la presentazione delle domande, valutate e gestite da Invitalia con il procedimento a sportello.

SABATINI

Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

 

In virtù dell’art. 26 del disegno di Legge di Bilancio, la Sabatini risulta rifinanziata. Al fine di rafforzare il sostegno agli investimenti innovativi 4.0 realizzati dalle micro e piccole imprese nel Mezzogiorno, viene, inoltre, potenziata la maggiorazione dell’incentivo prevista per l'acquisto   di  macchinari,  impianti   e  attrezzature  nuovi   di fabbrica aventi come finalità la realizzazione  di   investimenti  in tecnologie, compresi gli investimenti in big data,   cloud  computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica   avanzata  e  meccatronica, realtà aumentata, manifattura  4D,  Radio   frequency  identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

La maggiorazione del 30% vigente per questa tipologia di beni viene ora elevata al 100% per gli investimenti effettuati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nel limite complessivo di 60 milioni di euro.

 



CREDITO D’IMPOSTA PER GLI INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO

Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo

 

L’art. 37 del disegno di Legge di Bilancio 2020, rubricato “Proroga del credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno”, estende di un anno il bonus investimenti nel Mezzogiorno di cui all’articolo 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Secondo l’attuale formulazione, il Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, attivo dal 2016, ha i giorni contati: rimangono meno di due mesi di vigenza.

Il 31 dicembre 2019 è, infatti, l’ultimo giorno per potere accedere all’incentivo a fondo perduto sino al 45% della spesa, nella forma di credito d’imposta, dedicato alle imprese che, tra il 1° gennaio 2016 ed il 31 dicembre 2019, acquisiscono macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive, già esistenti o da costituirsi, in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, Sardegna e nelle zone assistite di Molise e Abruzzo.

Più precisamente, l’agevolazione riguarda i beni strumentali nuovi acquisiti, anche a titolo di locazione finanziaria, nell’ambito di un progetto di investimento iniziale, quale:

  • la creazione di un nuovo stabilimento, 
  • l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, 
  • la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente, 
  • un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Nelle zone assistite che soddisfano le condizioni dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del TFUE (Molise e Abruzzo e sino al 31 dicembre 2016 anche Sardegna), gli aiuti alle grandi imprese possono essere concessi solo per un investimento iniziale a favore di una nuova attività economica nella zona interessata.

L’accesso al regime è condizionato ad una comunicazione dell’impresa all’Agenzia delle Entrate, chiamata ad autorizzare la fruizione. La comunicazione deve essere presentata in via telematica entro il 31 dicembre 2019 e deve esplicitare importi, tipologia e articolazione temporale degli investimenti, già sostenuti e/o da sostenersi. Entro tale data, è possibile altresì la rettifica di comunicazioni già rese o la relativa rinuncia. Il contribuente può utilizzare il beneficio a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito medesimo. 

La medesima comunicazione potrà essere utilizzata anche per due misure ulteriori che si innestano sul bonus Sud: il “credito d’imposta sisma” ed il “credito d’imposta Zes”, secondo quanto previsto dal  provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 9 agosto 2019.

 


CREDITO D'IMPOSTA R&S

Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

 

All’art. 38 del disegno di Legge della nuova manovra si prevede che “Nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia il credito d'imposta R&S, di cui all'articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, spetta nella misura del 50% delle spese per investimenti in attività di ricerca e sviluppo effettuati fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2020”. 

La Legge di Bilancio 2019 aveva, invero, previsto dal 2019 (rectius: dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018) una riduzione dell'aliquota del credito di imposta dal 50% al 25% per tutte le voci di spesa ad eccezione della voce a ) personale dipendente titolare di un rapporto di lavoro subordinato anche a tempo determinato direttamente impiegato in attività di ricerca e della voce c) spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, startup innovative e PMI innovative per il diretto svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo.

Il disegno di Legge chiarisce che si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dell'articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 che reca l’ordinaria disciplina del bonus R&S.

Era stata ipotizzata una svolta volumetrica dell’agevolazione, in luogo del tradizionale carattere incrementale dei costi agevolabili rispetto al triennio 2012, 2013, 2014 (rectius: tre periodi di imposta precedenti a quelli in corso al 31 dicembre 2015), con esclusivo riferimento al Mezzogiorno. La formulazione dell’articolo 38 del disegno di Legge di Bilancio, sul punto, è suscettibile di molteplici interpretazioni. FiscoOggi del 5 novembre 2019 conferma, tuttavia, l’approccio incrementale anche al Sud.

L'efficacia delle predette disposizioni è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, all'autorizzazione della Commissione europea. 

 


“RESTO AL SUD”

Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

 

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno. Le agevolazioni sono rivolte agli under 46 che:

  • sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda
  • trasferiscono la residenza nelle suddette regioni dopo la comunicazione di esito positivo
  • non hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento
  • non sono già titolari di altra attività di impresa in esercizio
  • per i liberi professionisti: non risultano titolari di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni.

All’art. 39 del disegno di Legge di Bilancio 2020 si specifica che per l'anno 2019 e per l'anno 2020, il requisito del limite di età, si intende soddisfatto se posseduto alla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2019 (1 gennaio 2019). 

 

FONDO "CRESCI AL SUD”

Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

 

In virtù dell’art. 39 del disegno di Legge di Bilancio 2020, al fine di rafforzare ed ampliare il sostegno al tessuto economico-produttivo delle regioni del Mezzogiorno, è istituito il fondo denominato «Fondo cresci al Sud», a sostegno della competitività e della crescita dimensionale delle piccole e medie imprese, aventi sede legale e attività produttiva nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

Il Fondo ha una durata di dodici anni e una dotazione iniziale pari a 150 milioni di euro per l'anno 2020 e 100 milioni di euro per l'anno 2021, cui si provvede a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2014-2020, di cui all'articolo l, comma 6, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. 

La gestione del Fondo è affidata all'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. - lnvitalia - che a tal fine può anche avvalersi della Banca del Mezzogiorno e di atre società interamente partecipate. Quote aggiuntive del Fondo possono essere sottoscritte anche da investitori istituzionali, pubblici e privati, individuati dalla medesima Agenzia, dall'Istituto nazionale di promozione di cui all'articolo l, comma 826, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, dalla Banca europea per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti. Il Fondo opera investendo nel capitale delle imprese, unitamente e contestualmente a investitori privati indipendenti. L'investimento nel capitale di ciascuna impresa target è finanziato, secondo le modalità definite nel regolamento di gestione del Fondo, anche, da risorse apportate dai predetti investitori privati indipendenti, individuati attraverso una procedura aperta e trasparente. Il Fondo e gli investitori privati indipendenti coinvestono nel capitale delle imprese alle medesime condizioni.





Newsletter inviata il giorno 07/11/2019


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